Giochi e videogiochi

Il dolce forno

Il dolce forno

Rimaniamo su questa onda di giochi che ci sono cari, alla vista di tutti ricordano le cose più tenere dell'infanzia.
Lo avete avuto il dolce forno?
Io l'ho avuto, o meglio, lo aveva mia sorella.
Sono nata nel 1983 ed avevo pochi anni quando questo piccolo concentrato di cucina faceva parte della nostra cesta del divertimento.
Nei primi anni Ottanta ancora questa dimensione casalinga la faceva da padrone nel nostro immaginario; avere dei piccoli neonati finti, una bambola che ti chiama mamma, una famiglia in miniatura sulla quale proiettare le nostre aspettative di futuro di coppia. E il dolce forno.

Siamo sempre nello stesso contesto, stiamo sempre parlando della bambine degli anni Ottanta cresciute come se non ci fosse altra cosa da fare da grande se non diventare una mamma ed una moglie.
Essere a casa quando lui, giacca e cravatta, torna da lavoro, ed aspettarlo con il forno acceso per preparargli la cena.

A dire il vero poi questo gioco non era ancora inserito in questa ottica unilaterale perché testimonial del prodotto era un piccolo bambino biondo e non una bambina. 

Il dolce Forno cuoceva i cibi con il calore di due comuni lampadine da 100 Watt (poi nella versione attuale portate a 60 Watt). Il giocattolo era corredato di ciotoline e teglie, un piccolo mattarello, ed un mini libro per le ricette. 

Quante e quanti di noi lo hanno avuto ed hanno capito di avere una predisposizione alla cucina grazie a questo oggettino?

I corsi ed i ricorsi della storia insomma...
Perché dico questo? 
Perché se oggi a contendersi l'attenzione degli adulti sono le trasmissioni di cucina, i canali tematici dedicati ai cuochi ed i libri di ricette, in quel momento degli anni Ottanta sul tema cucina si stavano scatenando i giochi.
E se il Dolce Forno della Harbert puntava sull'idea di far delle piccole prove in cucina cuocendo davvero pochi alimenti, Giochi Preziosi non rimaneva certo a guardare e dava al mercato la "Friggi Friggi", piastra giocattolo che permetteva però di vedere riprodotti gli effetti di una vera piastra sugli alimenti; lo slogan della Friggi Friggi diceva: "L'Unica piastra per cucinare bistecche e amburghers e vederle davvero cambiare colore" (abbiate pazienza per l'italiano che già allora era intuitivo, diciamo). 

I bambini degli anni Ottanta sono completamente divisi su cosa preferire tra Dolce Forno e Friggi Friggi, diciamo che entrambi erano finzione perché sono in pochi ad essere davvero riusciti a tirar fuori delle cose commestibili dal dolce forno e quindi i più preferivano l'illusione della bistecchina che cambia colore alla delusione di veder uscire dal dolce forno una crostatina cruda e dura come i sassi.

Ma in quegli anni non c'erano solo questi due prodotti, fu il momento dei "giochi di cucina", ricordo ancora solo un altro gioco, la macchina per fare Pop Corn o quella per lo zucchero filato...

Detto questo, facciamo due conti...
Ma quelli che oggi sono a casa davanti alla tv a seguire le varie "prove del cuoco" non saranno mica gli stessi bambini che trent'anni fa giocavano col dolce forno?

Oppure sono le case di produzione che in un disegno diabolico hanno formato i futuri teledipendenti seriali e settoriali?

Mah.... 

Il dolce forno

I vostri commenti

francesca
Non producono piu nessun tipo di Dolce Forno, avrei voluto regalarlo a mia figlia, ma sto impazzendo e non trovo nulla di simile.....che peccato...
guidone rita
ma nn lo posso trovare in nessun negozio lo vorrei regalare a mia nipote mi fate sapere????????????
irene
Io e mia cugina ancora ricordiamo il profumo e sapore dei dolcetti al cioccolato...buoni!!!e veri!!!dal dolce forno...ma perché non lo fanno più!?!?!?

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