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Sostiene Pereira - Antonio Tabucchi

Sostiene Pereira - Antonio Tabucchi

Allora diciamo che la scansione cornologica la lasciamo da parte, diciamo che ieri abbiamo parlato del vecchio che entra nel nuovo e diciamo che oggi vediamo cosa vuol dire questo nuovo.

Anno: 1994
Autore: Antonio Tabucchi
Testo: Sostiene Pereira

Vediamo questo nuovo come si presenta. Vediamo che faccia hanno le parole di questo nuovo.

Tabucchi segue la lunga scia di Moravia, Sciascia, Bassani.
Tabucchi segna in qualche modo una linea di continuità rispetto alla tradizione.

Quella ricerca di mercato mirata alla creazione del best seller, di cui parlavamo ieri, non è così delineata rispetto all'importanza del "sugo della storia" nell'ambito dello studio di questo autore.
Tabucchi è a metà strada tra la letteratura d'avanguardia del primo Novecento (quella dell'ultimo Calvino) e quella d'intrattenimento di Fruttero & Lucentini che coniugano il genere poliziesco ad una magistrale capacità di utilizzare la scrittura (Fruttero è un esempio del talento letterario indiscusso, della differenza tra uomo e scrittore di cui parlavo ieri, per esempio). 

Il romazo "Sostiene Pereira" è uno dei meglio riusciti degli anni Novanta, indovinatissima la formula asseverativa ripetuta più volte nel romanzo, all'inizio ed alla fine, praticamente in ogni pagina, e che poi è stata scelta come titolo.
Non solo un titolo, non solo un espediente retorico ma un modo per stabilire una predisposizione nel lettore, per predisporlo al confronto discorsivo, requisitorio e testimoniale; in una scelta del tempo verbale al presente indicativo con valore di imperfetto atta a rendere l'idea di continuità della stessa azione e dello stesso pensiero nel tempo.

La formula "sostiene Pereira" viene usata dall'autore anche per legare i capitoli e le sequenze testuali del romanzo.

La storia è ambientata a Lisbona sul finire degli anni Trenta e Pereira, il protagonista, è un giornalista angosciato dall'assenza della moglie defunta a cui si rivolge ogni giorno come se fosse ancora viva.
La letteratura è il megafono attraverso cui la storia si snoda perchè Pereira dirige la sezione letteraria di un quotidiano della città, ma soprattutto perchè è attraverso i necrologi di grandi autori del passato che il collega facinoroso di Pereira, Monteiro Rossi, da vita alla sua ideologia ed espone le sue arringhe contro i regimi. 
Attraverso il necrologio di D'Annunzio, per citarne uno, il Rossi esprime l'acerrimo condanna del fascismo.

Sullo sfondo di questo lavoro e di questo confronto continuo con Monteiro Rossi, Pereira scopre che quella censura, che quei regimi, esistono ancora, e capisce che non può rimanere immobile, a parlare con il ritratto della moglie, mentre il mondo va nella direzione sbagliata.

L'evoluzione di Pereira lo porterà fino alla completa presa di coscienza della causa "eversiva" nel momento in cui si troverà di fornte all'omicidio del collega. 

Tabucchi si lega alla tradizione attraverso la costruzione di una storia e del suo protagonista, in una serie topoi letterari accuratamente disegnati:
Il protagonista è un giornalista
L'io narrante esterno racconta i fatti poggiando sulla testimonianza del giornalista di cui parla in terza persona
L'inettitudine alla vita del protagonista e la sua redenzione sul finire
La tematica politica
L'amore per la passata gloria della letteratura francese

La lingua usata è invece quella dell'italiano colto colloquiale.
L'uso che il Tabucchi fa della nostra lingua è esemplare di quello che sta accadendo alla nostra letteratura e delle differenze con la tradizione d Svevo o di Verga ma anche del Manzoni, per esempio. 

Se negli autori del passato l'attenzione all'alternarsi dei registri linguistici e del discorso diretto e indiretto era un modo per dare delle indicazioni al lettore, ora questo non succede più. Il Tabucchi semmai usa l'alternarsi di linguaggi settoriali all'italiano colloquiale per rendere l'ambiguità della situazione.
Insomma chiaramente lontani sono i monologhi dell' Azzeccacarbugli o il dialetto siciliano di Padron 'Ntoni o il medichese dell'ipocondriaco Zeno Cosini.

Sostiene Pereira è uno dei pochi romanzi, e dico pochi rispetto alla proporzione libri pubblicati - bei libri pubblicati negli ultimi trent'anni, al quale riconosciamo quel lavoro preliminare alla stesura, quella ricerca delle tematiche da trattare, quello studio sul personaggio da costruire e delle somme da tirare alla fine di una lettura.

Tabucchi è, insieme a pochi altri eletti, uno di quegli autori a cui il secolo scorso deve essere grato. 

E di qui azzardo il paragone con l'Eco di cui parlavo ieri.

La funzione di traghettatore di Eco è tutt'oggi fondamentale per le nostre coscienze letterarie.
Tabucchi è lo scrittore.

Eco ha esportato un modo di fare e produrre cultura in questo tempo, un modo per assimilare la cultura in questo tempo.
Gli SCRITTORI come Tabucchi sono la cultura di questo tempo.

Sostiene Pereira - Antonio Tabucchi

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