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1983 β€œWar” U2: La Musica e L'impegno Sociale

1983  “War”  U2:   La Musica e L'impegno Sociale

"I can't believe the news today,
I can't close my eyes and make it go away.
How long, how long must we sing this song?"

(Sunday Bloody Sunday, Bono Vox)

30 gennaio del 1972, siamo a Derry, in Irlanda del Nord, i paracadutisti di Sua Maestà sparano sulla folla durante una manifestazione di pace di cattolici, causando 14 vittime. Il 15 giugno 2010 viene presentato dal primo ministro britannico David Cameron il rapporto Saville, valso 12 anni di indagini, 2.500 testimonianze, 160 volumi di prove e 235 milioni di euro: è il mea culpa del governo inglese a 38 anni di distanza dai fatti.

Bono Vox, leader degli U2, che si sarebbero formati nel 1976, doveva essere rimasto particolarmente colpito, all'età di undici anni, da questa triste pagina della storia irlandese, in virtù anche di una certa sensibilità sociale che lo ha sempre caratterizzato.

Nel 1983, anno della pubblicazione del terzo album della band, "War", il vero successo mondiale non era ancora arrivato per Bono, The Edge, Adam Clayton, Larry Mullen, (Adam Clayton ha dichiarato in un'intervista di considerare gli album prima di "The Joshua Tree" come fossero una sorta di demo!) ma insieme allo stile, andava formandosi la particolare concezione della musica come reale tentativo di reazione e denuncia sociale di ciò che non andava, in Irlanda e poi nel mondo.

"Sunday Bloody Sunday", ispirata ai fatti della Domenica di Sangue, fu il terzo singolo estratto dall'album, al quale seguì il tour "Under a Blood Red Sky": la voce potente e commovente di Bono, supportata dai riconoscibili riff di The Edge, mostra l'inizio del raggiungimento di una sicurezza legata alla certezza delle proprie possibilità tecniche e di una coesione come gruppo, che permettono di esprimere contenuti politici e sociali forti come molta convinzione.

E' l'espressione di quattro ragazzi che percepiscono l'ingiustizia di un evento, l'inutilità della brusca interruzione di 14 vite, e hanno solo voglia di gridarla, per far sì che tutti si indignino e forse tentino di cambiare le cose.

Si sa che cambiare le cose non è semplice, e non basta la volontà, spesso non basta nemmeno essere una star internazionale impegnata, né un gruppo considerato "mito" del rock, che ha saputo rimanere fino ad oggi ben piantato nel mercato musicale, non perdendo la propria essenza, ma essendo in grado di reinventarsi.

Non ci sono santi da adorare, anche perché non stiamo certo parlando di un gruppo di profeti ascetici, ma tanto di cappello ad un Bono Vox che tutt'oggi tenta di spillare qualche soldo ai "grandi capi" in favore dei cosiddetti paesi del Terzo Mondo.

"U2 it's about a celebration, about a release. Rock'n'roll, at its best, is a release, an explosion that breaks down the barriers"

"Gli U2 sono una celebrazione, una liberazione. Il rock quando è fatto bene, è una liberazione, un'esplosione che abbatte le barriere."

(Bono, da intervista per Mtv del 1983)

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