Musica

Oggi in classe parla Jeremy

Oggi in classe parla Jeremy

“Se non ci piace, non lo facciamo. Sono fiero di questa cosa”

Eddie Vedder

Forse per reazione agli scanzonati e paillettati anni ’80, il decennio successivo si apre con l’esplosione di successo di due band che di allegro e soprattutto di scanzonato non hanno un bel niente: entrambe hanno a che fare con Seattle, nella stato di Washington, West Coast degli Stati Uniti, stiamo parlando di Nirvana e Pearl Jam. Entrambe vengono inserite nel calderone del grunge, che comunque è più un atteggiamento che un vero e proprio movimento musicale.

Il 1990 è l’anno di formazione di una delle due band: Dave Krusen , Jeff Ament , Stone Gossard (lui e Ament militavano precedentemente in formazioni come Green River e Mother Love Bone), Mike McCready e Eddie Vedder suonavano già insieme con il nome di Mookie Blaylock, poi modificato in Pearl Jam.

Il carismatico (e gran figo, permettetemelo) cantante Eddie Vedder ha un’infanzia che meriterebbe la sigla di Beautiful come sottofondo: i genitori divorziano quando lui ha solo un anno, la madre si risposa e lui è convinto che il patrigno sia il vero padre e il padre un amico di famiglia; quando scopre la verità il padre era da poco deceduto a causa della sclerosi multipla. Che fortuna vero?!

Pettegolezzi a parte, nel 1991 esce il primo album “Ten”, che ebbe un successo clamoroso, vendendo in due anni oltre dodici milioni di copie solo negli Stati Uniti, superando "Nevermind" degli eterni rivali Nirvana. Gli argomenti sono quelli tipici di una festa: suicidio, depressione, omicidio, solitudine, ma la voce inconfondibile e spettacolare di Vedder e quell’atmosfera di vero rock duro anni ’70, furono la risposta perfetta per tutti coloro che erano stanchi di lustrini, glamrock e cotonature senza contenuti.

L’album contiene uno dei pezzi più conosciuti del gruppo, “Jeremy”, canzone ispirata alla figura di Jeremy Wade Delle, un sedicenne texano che la mattina dell’8 gennaio del 1991 si sparò in bocca davanti a tutta la sua classe. Eddie Vedder rimase comprensibilmente colpito dalla notizia letta sul giornale, e decise di scriverci un pezzo, per sottolineare l’importanza del reagire alla sofferenza (che lui stesso doveva aver provato soprattutto da adolescente) scegliendo di continuare a vivere.

Il video del brano, che si conclude con la scena del suicidio, ovviamente censurata, vinse 4 premi agli Mtv Video Music Awards del 1993, ma venne aspramente criticato per la violenza delle immagini e bloccato per qualche tempo dalla stessa Mtv. Evidentemente non contenti della scelta, i Pearl Jam decisero di non rilasciare altri video fino al 1998.

Come spesso accade per gli album che hanno più successo, il gruppo non si dichiarò particolarmente soddisfatto; nonostante questo, “Ten” rimane uno degli album più rappresentativi e amati della band e della storia del rock, uno di quegli album che sembrano fuori dal tempo, mai sorpassato, mai noioso.

 

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