Musica

Balla che ti passa!

Balla che ti passa!

Prima dei talent show, prima delle coreografie di Garrison, prima dei vari "Non smettere di sognare", "Il ritmo della vita" e chi più ne ha più ne metta, c'erano loro, i film musicali degli anni '80: grazie a loro tutti abbiamo improvvisamente provato la voglia irrefrenabile di fare un provino o di montare una coreografia di coppia.

Il 1988 è l'anno in cui "(I've had) The time of my life", il brano principale della colonna sonora di "Dirty dancing", vince l'Oscar come Miglior canzone, e si imprime indelebilmente nei nostri cuori (e in quelli dei Black Eyed Peas, che ne hanno da poco tratto una cover tunz tunz). Composta da Franke Previte, John DeNicola, e Donald Markowitz e cantata da Bill Medley e Jennifer Warnes, è rimasta come simbolo del film stesso e della rivincita delle bruttine, al grido di "Tutte possiamo conquistare Patrick Swayze se c'è riuscita lei!". Se vi capita ascoltate tutta la colonna sonora del film: brani così squisitamente anni '80 come "Hungry eyes" di Eric Carmen, "She's like the wind", cantata dallo stesso Swayze, meritano e scatenano non poche emozioni.

Non si tratta di pellicole che ricorderemo per la trama, i dialoghi o i personaggi: ricorderemo le canzoni, i balli, i sensuali ancheggiamenti, furtivamente riprodotti nelle camerette di milioni di adolescenti.

Per tornare ai capostipiti del genere, nel 1980 escono "The Blues Brothers" e "Fame – Saranno famosi": mentre il primo è ancora fortemente legato alla cultura musicale degli anni settanta, il secondo è il perfetto prototipo della strenua ricerca del successo e della fama, ottenuti con fatica e tanto tanto sudore, al ritmo di pop '80. Grazie a questo film Irene Cara, cantante e attrice nata nel Bronx, viene lanciata come protagonista e soprattutto come interprete del brano "Fame", altro Oscar come miglior canzone, nel 1981.

Dal film venne tratta una meravigliosa serie televisiva: tra i protagonisti l'attore, cantante e ballerino Gene Anthony Ray, la cui morte, nel 2003, è stato un vero shock per chi, come me, ha passato molti pomeriggi a sognare davanti alla televisione.

Alla Cara viene affidato anche un altro brano fondamentale di quell'epoca: "Flashdance...What a feeling" (Oscar nel 1984), nella colonna sonora dell'omonimo film. L'allora ventenne Jennifer Beals, con i suoi scaldamuscoli e il suo body, si agita in preda alla frenesia del ballo sulle note di "Maniac", danzando come mai aveva fatto prima (cit.)

Concludiamo la carrellata con uno dei miei film preferiti, con un attore che adoro: "Footloose", del 1984, nel quale un giovanissimo e magrissimo Kevin Bacon difende il diritto dei giovani del paesino di Boomont di ascoltare musica "proibita" e di ballarla nel modo più scomposto e acrobatico possibile. Come in "Flashdance", la canzone simbolo "Footloose", cantata da Kenny Loggins, inneggia a quella sensazione incontrollabile, quel feeling che ti spinge a ballare, ovunque ci si trovi, interrompendo qualsiasi attività e lasciandosi andare in totale balia del ritmo e delle note.

"I've got this feeling
That times are holding me down
I'll hit the ceiling
Or else I'll tear up this town
Now I gotta cut loose, footloose
Kick off the Sunday shoes"

Gli anni '80 ci hanno insegnato anche questo: calciamo via le scarpe buone della domenica, freghiamocene di quello che possono dirci gli altri, di come possono giudicare i nostri vestiti, la nostra musica e i nostri movimenti; non posso assicurarvi la fama e il successo, ma un gran senso di libertà, quello si.

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