Dementi e trash, ieri parlavamo degli sgorbions, dell'importanza della bellezza.
Eccoci qui, a dieci anni da quelle figurine idiote arrivano altri mostri.
I bambini sono letteralmente impazziti per i meglio noti come Gormiti, anche in questo caso mostriciattoli e descrizione dietro le bustine.
I Gormiti in più hanno il fatto che ci sia comunque dietro ognuno di loro un motivo per esistere, e questo non so quanto possa essere un bene.
Gli sgorbions erano pura demenzialità, questi invece pare rappresentino i due eserciti del bene e del male.
I Gormiti hanno sfruttato la classica intenzione tipica delle figurine, la ricerca di una community insomma, infatti l'acquisto dei piccoli mostri avveniva in buste chiude così da innescare il meccanismo della ricerca e del doppione da scambiare con i compagni.
A questi pupazzetti deformi sono seguite tutte le declinazioni possibili di gadget e di giochi derivati, come in ogni grande successo dagli anni Novanta ad oggi.
La dinamica che si scatena attorno ai Gormiti è molto simile a quella dei videogames di cui abbiamo parlato nei gironi scorsi, per ognuno di questi ominidi c'è una storia, e per ogni popolazione ci sono posti e situazioni sostanziali a cui fare riferimento.
Questo aiuta la fidelizzazione da un lato e da un altro invece ancora una volta interviene a creare un mondo predefinito entro il quale il bambino deve muoversi, ed alla sua libera immaginazione poco o nulla.
Anche nel gioco stesso derivato dall'acquisto delle figurine non c'è solo la possibilità del gioco libero, ma una vera e propria architettura entro la quale il ragazzo si può muovere: la carta descrittiva contenuta all'interno della confezione, infatti, presentava un valore di potenza da abbinare al Gormito, il quale anche un numero sotto al piede che ne indicava la potenza aggiuntiva; le sfide tra i Gormiti avvengono tramite la somme di questi numeri, vince il ragazzo con il Gormito che raggiunge il punteggio maggiore!
Ecco, qui all'inutile bruttezza si aggiunge anche un appiattimento totale di idee, immaginazione e senso del divertimento.